Un giorno, nel paese di Quantinopoli, il piccolo Erwin si annoiava e si annoiava e si annoiava…
“Gioca con i tuoi soldatini” gli disse la mamma.
Erwin la guardò e sbuffò
“Ho appena finito di giocare con loro”
“Gioca con la palla” gli disse il babbo.
Erwin scrollò le spalle: “Ho giocato tutta la mattina con la palla”
In quel momento davanti a lui sfrecciò Pallina, il gattino rosso, rincorrendo un gomitolo di lana.
Ad Erwin venne un’idea strabiliante!
Corse in cantina e prese una grossa scatola di legno e vi fece dei buchini.
“Cosa stai mai combinando?” gli chiese la mamma con un sospiro.
“Vedrai mamma, vedrai!” disse Erwin tutto soddisfatto.
Corse poi dal nonno.
“Nonno! Nonno! mi presteresti il tuo cipollotto?”
Il nonno affaccendato come era a cercare di riparare la sua vecchia poltrona non si fermò neanche un secondo a riflettere sulla strana richiesta del nipote e gli allungò l’amato orologio.
“Riportamelo sano e salvo però” riuscì appena a bofonchiare perché Erwin come un lampo lo acchiappò e si precipitò di nuovo in giardino.
Piombò poi nella stanza di sua sorella e prese una boccettina di vetro piena di colore verde e degli elastici colorati.
Hanna, la sorella lo guardò stupita e andò dalla mamma:
“Ormai possiamo dichiarare che tuo figlio è pazzo!” disse seccamente.
“Cosa avrà mai intenzione di fare?” si chiese fra sé e sé la mamma.
Decise quindi di controllare lo strano progetto che aveva in mente.
Mentre cercava dove si fosse cacciato il suo bambino vide il babbo:
“Hai per caso visto Pallina?” domandò l’uomo.
La donna fece spallucce:
“Io cercavo nostro figlio lo hai per caso visto?”
Mentre parlavano sentirono il gattino miagolare con violenza nel giardino posteriore.
Corsero in un lampo e videro Erwin, armato di fogli e penna che annotava qualcosa e la scatola con i buchini che sobbalzava violentemente.
“Cosa stai facendo Erwin!” urlano i due.
“Calmi… papà, mamma, sto compiendo un esperimento. Ho chiuso Pallina nella scatola con un meccanismo creato con un orologio, un elastico ed una pistola ad acqua piena di vernice verde!”
“Cosa hai fatto con il mio orologio?” Gridò il nonno che era sopraggiunto nel frattempo.
“Nonno! Chiamasi scienza! Sto osservando cosa accadrà. In teoria l’elastico legato alla lancetta dell’orologio dovrebbe azionare il grilletto della pistola ad acqua ma potrebbe anche non accadere. Lo saprò solo quando aprirò la scatola e solo allora saprò se Pallina si è sporcata oppure no.”
“Lo dicevo io che era impazzito” sussurrò all’orecchio della mamma Hanna che si era avvicinata sentendo tutto quel frastuono.
“Oh Perbacco!” esclamò il padre “Non vedi che quel povero gattino è terrorizzato Erwin!” e afferrò la scatola.
Aprendola si vide solo un gattino terrorizzato piombare con gli artigli ben acuminati sul viso del povero uomo e, nessuno capì mai se grazie al meccanismo o al balzo di Pallina o allo scossone dato dal padre di Erwin, il meccanismo scattò spruzzando di verde il volto del povero nonno che nel frattempo aveva acchiappato la scatola per salvare il suo amato cipollotto.
Le urla dei due uomini e quelle della madre che era accorsa per cercare di staccare Pallina dalla faccia del padre e le risate acute della sorella che si stava godendo la scena, permisero ad Erwin di apprendere ben due lezioni importanti:
Due gambe veloci e un momento di agitata distrazione sono utilissimi a volte per cavarsi via dai guai e la più importante fu che alcuni esperimenti sarebbe stato davvero meglio, da quel momento in poi, lasciarli solo nel campo delle ipotesi.